venti gennaio
Mamma non lasciarmi qui
portatemi via con lei
mi dicevi tu aspettami qui
oggi è il 20 torno il 26
era gennaio e faceva freddo
il vento mi soffiava addosso
lei che sale lenta sopra al treno
non l'ho più vista ma avevo rimosso
Era gennaio del 44
la guerra era nel suo pieno
mamma mi diceva di star calmo
nascosti tra le balle di fieno
"Noah tu hai un nome ebraico
ma a te non ti prenderanno
tu non sei una loro preda
a loro interessa altro"
"Mamma perchè stanno facendo questo
tu sei ebrea e qua stai rischiando"
lei che mi accarezza sopra il viso
"Dobbiamo resistere un altro anno"
e mentre mi diceva questo
sento i passi di chi sta arrivando
aveva un fucile in mano
e lo sguardo di chi vuole tanto
mamma che mi guarda rassegnata
scende dal viso lacrima ghiacciata
lei che esce sola dalla stanza
l'ho inseguita finchè si è fermata
mamma mia
il treno che forma una sinfonia
la stazione che la porta via
io che sono perso nell'agonia
nell'agonia
oh no
so che questa volta non ce la farò
il 20 di gennaio lo ricorderò
un giorno di questi mi spezzerò
mi spezzerò ei
e ora capisco si dai racconti
la fine che può aver fatto
l'ho scoperto solo anni dopo
e questo è un grande rimpianto
non la posso andare a trovare
non ha avuto neanche un funerale
sarà in cielo si da qualche parte
o solo cenere in fondo al mare
mamma non lasciarmi qui
portatemi via con lei
mi dicevi tu aspettami qui
oggi è il 20 torno il 26
era gennaio e faceva freddo
il vento mi soffiava addosso
lei che sale lenta sopra al treno
non l'ho più vista ma avevo rimosso.