Lo Strumento Parlante
La mente suprema controlla severa mente e materia
Quando il dormiente si sveglierà ne avrà dolente conferma
Fuggirà oltre l'orizzonte in cerca di una meta incerta
Cercherà oltre il buio della notte, purtroppo la notte è eterna
I fantasmi del passato son tornati reclamano l'anima
Il tesoro custodito nel cranio ingaggia il duello tra i sensi
Percorsi impervi non esiste ritorno al domani ma
Domani è ieri cavalcan sui sentieri dei miei pensieri come destrieri esperti
Operazione cervello, estrarne il contenuto, ottenerne i ricordi
Memorie del paradiso perduto, il mondo involuto degli uomini
Gli abitanti di un pianeta ostile divenuti stupidamente docili
Guadagnano il diritto di sopravvivere per una manciata di secondi
Materia grigia sottoposta agli schemi della forza bruta del calcolo
Il computer che uccide, decodifica in masse di cifre il suono
L'ossessione è ridare vita a un cervello organico, interrogare l'oracolo
Rideterminare il termine finale del terminale uomo
Freddi ferri sezionano i miei resti rincorrono gli anni della morte
Cercano le parole sacre, nascoste nelle volute ricoperte di polvere
Una connessione da trasmissione di pensiero tra carne e formule
La realtà diventa informe, senza regole o norme come dentro il sogno di un folle
Il ricordo degli eventi perduto nelle nebbie del tempo
Quando la terra urlò, qualcuno a stento potè sentirne il lamento
Nella catena gli esseri ausiliari divenenro l'ultimo anello
La nuova carne è ferro,il nuovo sangue impulso elettrico
Il moderno Prometeo procede con metodo e tecniche eccelse
Da generazioni le fredde equazioni regnano un dominio incontrastato
Dissero addio al padrone s'impadronirono dello scettro terrestre
Agli scetici impenitenti mostrarono la luce morente del nostro astro
Le prodi macchine passarono i limiti preclusi ai vivi
Furono la risposta ad infiniti quesiti squisitamente specultivi
Mossero guerra agli umani e questo fu l'ultimo evento
Si seguirono prima i lamenti ed infine i giorni del silenzio
Fu un nuovo inizio, luci intermittenti a raffiche
Estratto il mio corpo intatto intrappolato in un blocco di ghiaccio
Giù nell'abisso le macchine sono divinità meccaniche
Uno strumento parlante fatto di carne con la facoltà del linguaggio