Questa stanza mi consola
[Strofa]
Fisso il nulla
La luce di sta notte mi fa cieco
Oscurità, verità
D'inquietudine m' assedio
Sono incompleto, inquieto
Ma cerco emozioni forti con cui mi disseto
Mi bevo l'orgoglio, me lo fumo e poi mi chiedo
Cosa ci sia di vero, di speciale, di immortale
Io non me lo spiego
Il tempo rende cinici
Ci impone limiti su limiti che non vedo
Ho perso voglia d'essere concreto e non prego
Insulto un dio in cui credo ma di cui ho perso di vista l'impiego
Come Pietro, prima di mattina lo rinnego e poi ritorno alla mia vita e al suo spreco
Al mio tetto e al mio letto a cui stanotte mi lego
M'inebrio di bugie fino a scoppiare e risentirne l'eco
Sono l'intrepido sfidante di me stesso
Mi nego la possibile rivalsa del mio ego
Mentre sfrego le mie mani sull'ignoto
Ecco, chiudo gli occhi ed ho il rimedio
Tra qualche ora il sole mi risveglierà, credo
Mentre la notte porta via ogni mio segreto
[Ritornello]
Adesso è solo un altro giorno
Faccio un altro passo ancora
È solo un altro brutto sogno
Ma questa stanza mi consola
Questa stanza mi perdona
Mi perdo tra le lenzuola
Non ho voglia di pensare più
Io non ho voglia di pensare più
Io non ho voglia di pensarci più
Io non ho voglia di pensarci più