Gloria all'archibugio
Venga il fuoco del ferrobugio
Spazzi le picche dei cavalieri
La gloria dell'armi
Si spari da lontano
Di nascosto col ferro in mano
Nuove vie avrà la violenza
Per trovare l'indecenza
Di mandare in pezzi la carne
Tutti ridotti a materia inerte
Al di là del bene e del male
A distanza impersonale
Nel mestiere delle armi
Sia spazzata cavalleria
Né pensiero, né favella
Né sapienza, né ragione
Sia maggiore la distruzione
Gloria, gloria all'archibugio
Luce e fiamma del progresso
Non fa vincitori o vinti
Tutti riduce a cose, a cadavere
Gloria, gloria al ferrobugio
Rinato dal fondo del mare
Dove lo si era giù gettato
Per non poterlo più trovare
Si sia centrati più da lontano
Si sia bucati col ferro in mano
Nuove son le armi
Venga la forza del piombo fuso
I signori dell'archibugio
La fonderanno per tutto il mondo
Fino a forgiare un nuovo mondo
Fare un deserto e chiamarlo pace
Gloria, gloria all'archibugio
Il ferro tocca e subito scocca
Lampeggia a guisa di baleno
Scoppia e manda in aria il tuono
Treman le mura e sotto il piè il terreno
Il ciel rimbomba al paventoso suono
Spezza le mura e i gravi marmi svelle
E i sassi da volar fino alle stelle
Oh maladetto, o abominoso ordigno
Che fabbricato nel tartareo fondo
Fosti per man di Belzebù maligno
Che ruinar per te disegnò il mondo
O maladetto tu archibugio
All'inferno onde uscisti ti rasigno
E laggiù ti gitto nel profondo