X3

Alessandro Vanetti, Carlo Porrini

Pago l'affitto, sono cinquecento (tiè)
È passato già un anno da quando stavo al tempio (wall)
Al momento mi sostengo quando soffia il vento
Se mi appoggio alle parole come fa un accento (yeah)
Se mi spavento, mi vergogno dell'affetto
Se alle volte più una cosa è importante meno la apprezzo
È perché, certo, emozionarsi è bello
Ma è meglio essere freddo come il ghiaccio
Per non cuocersi il cervello
Che freddo che fa dentro, è un freddo che fa fuori
Un freddo becco, peggio del freddo che fa fuori
Fuori da casa mia si va verso l'inverno
E più gli alberi si spogliano più tocca che mi vesto
Ho una tuta di un fratello che mi tiene al caldo
Tiro su questa cerniera che è un abbraccio
E volo fuori e volo in alto coi pensieri, è un equilibrio precario
Cerco il pavimento con i piedi come quando mi alzo
Quando tu mi chiedi come mi sento
Mi spengo e mi fermo e ti sembro più tenero
Col vuoto dentro non si sente il riverbero
Si può essere depressi e non sapere di esserlo
Yeah, noi sul retro di una Seat
Sbronzi e fatti in cameretta sopra i letti dell'IKEA
Pensa un po' che bell'idea mischiare i giorni dolci ed aspri
Poi fermarsi ad assaggiare quel sapore che si crea (mhm)
Io faccio sogni ad occhi aperti e sotto la coperta
Tanto strani che per questo dormo a bocca aperta
Nella tempesta galleggia nell'acqua fresca
Rimani in sella con la birretta e la sigaretta
E a volte penso che c'è un mondo che inganna se stesso
Che ha mille dubbi sull'amore e sa tutto sul sesso
Che si fa un po' più furbo per farsi un po' più fesso
Che si fa il doppio turno per farsi un po' più spesso
Ed ecco perché penso che a fidarmi sbaglio
La fede è cieca, non ce l'ho, perché apro gli occhi e guardo (amen)
E non lo sai che se ho la stoffa è che stavo uno straccio
Se non piango, è per imbarazzo, mica per coraggio
Come si fa a credere a tutto? Spiegamelo tu
Che anche se c'ho la pelle dura, ho sempre il pelo su
Dici che se ho paura dopo non ce l'ho più
Se dopo una giornata scura prego il cielo blu
Noi non vogliamo le risposte, l'ignoranza è arte
Noi non facciamo le domande, le fanno le guardie (ACAB)
Noi non crediamo alle cazzate, non prendiamo parte
Siamo tutti quanti nati da un paio di palle
(Ah, voglio un sacco di cash)
Non parlo da un pezzo, ma ho scritto un pezzo che parla di te (manchi, cazzo)
Non voglio un cazzo, soltanto l'X3
Ho te sopra il cazzo, ma non mi frega più un cazzo di me (yeah)

Wissenswertes über das Lied X3 von Massimo Pericolo

Wer hat das Lied “X3” von Massimo Pericolo komponiert?
Das Lied “X3” von Massimo Pericolo wurde von Alessandro Vanetti, Carlo Porrini komponiert.

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